Viaggio Cefalonia Grecia

Siamo partiti dall’Aeroporto di Pisa con volo diretto per Cefalonia Grecia.
Arrivati ad Argostoli, capitale dell’Isola, abbiamo ritirato l’auto prenotata on line dal sito “Inoleggio” e confermata con la Europcar.
L’auto non era il massimo ma ha fatto il suo dovere.
Ci siamo diretti immediatamente verso l’albergo (Hotel Mouikis) prenotato dal sito di “booking.com”. Ottima scelta, soprattutto ottimo rapporto qualità prezzo. L’Albergo si trova al centro di Argostoli, vicinissimo alla zona pedonale e al lungomare. Perfetto per il periodo da noi scelto ma forse non perfettamente appropriato per vacanze-mare.
Appena arrivati abbiamo mangiato in un ristorante italiano, Quicks-Premier (il cuoco è di Altamura), sulla piazza principale di Argostoli (decoroso, frequentatissimo da “buona società” locale, ma niente di eccezionale sia per la scelta dei piatti che per il prezzo).
Il pomeriggio l’abbiamo destinato a passeggiare per il lungomare e la zona pedonale.
La mattina successiva (6/10) abbiamo iniziato l’esplorazione dell’Isola che è stata una magnifica scoperta. Il tempo è stato sempre ottimo, assolutamente estivo e quasi troppo caldo, il che ci ha permesso anche di godere delle splendide spiagge praticamente deserte.
Il nostro viaggio alla scoperta di Cefalonia è iniziato verso sud percorrendo la strada costiera che da Argostoli arriva fino a Sami. L’isola è stupenda, le abitazioni sono tutte nuove in quanto il terremoto del 1953 ha distrutto totalmente tutte l’isola ad esclusione di Fiskardo (situato a nord), ma non altrettanto si può dire delle strade per le quali manca la minima manutenzione e i cartelli sono sicuramente in optional di poco conto. Fatta questa premessa devo, comunque, dire che il mare è meraviglioso con colori che lasciano senza fiato.
Partiti da Argostoli, non abbiamo preso in considerazione (erroneamente) le numerose spiagge che si trovano nelle vicinanze dell’Aeroporto (le abbiamo viste il giorno della partenza e sicuramente avrebbero meritato una sosta) per proseguire fino a Avithos Beach. Spiaggia non molto grande ma pulita e attrezzata con lettini/ombrelloni, bar/Taverna. Ci siamo poi diretti verso Pessada, dove, come avevamo letto nella guida, non c’è altro che il porto dal quale partono le navi dirette a Zante. Sul lato sinistro del porto, però, sono ormeggiata le barche dei pescatori dove regna una calma assoluta e dove le signore, si occupano di sfamare i vari animali che vi abitano.
Abbiamo poi visto la spiaggia di Lourdata, spiaggia di sabbia e sassi ma non ci siamo fermati. Una breve sosta è stata fatta a Katelios, un borgo di pescatori con una spiaggia, Varvara, non eccezionale. Il lungomare è ricco di Taverne con pesce freschissimo. Una sosta in spiaggia l’abbiamo fatta a Skala, dove abbiamo sostato per circa 2 ore, ho fatto il bagno (l’acqua non era eccessivamente fredda) e abbiamo pranzato in un ristorantino/stabilimento che ci ha anche affittato l’ombrellone (il proprietario mi ha scambiata per “messicana”data la mia abbronzatura “sarda”).
Dopo aver ammirato gli innumerevoli complessi turistici veramente belli e funzionali abbiamo proseguito per Sami passando da Poros e dal poro di Kilini da cui partono le navi per la Grecia peninsulare. Da qui la strada costiera si interrompe per proseguire all’interno sino a Sami. Incontriamo vari paesini con le case curatissime ma non degni di note particolari. Lungo la strada incontriamo i cartelli (uno dei pochissimi) che indicano le grotte di Drogarati, ma considerata l’ora non è possibile visitarle. Sami è una cittadina costiera importante per il porto e con un lungomare ben tenuto con tanti ristoranti e bar. Proseguiamo per alcuni chilometri verso nord per vedere gli orari della Grotta di Melissani e nel percorso ci imbattiamo, a Karavomilos, nel fenomeno geologico per il quale un sifone di acqua sprofonda nella terra a nord di Argostoli, a Katavothres, e sfocia qui in uno stagno adiacente al mare; una ruota a pale segnala il lento movimento della corrente. La stessa acqua passa anche all’interno della grotta di Melissani.
Considerata l’ora tarda le grotte di Melissani sono chiuse e pertanto decidiamo di fare un salto a vedere la spiaggia di Antisamos alla quale si arriva percorrendo una stradina di 4 km. che parte dove finisce il porto e dove si incontrano numerose capre allo stato brado. Lo spettacolo della spiaggia vale abbondantemente il percorso non eccessivamente semplice per raggiungerla. E’ un vero paradiso! Dopo aver parcheggiato la macchina ci siamo diretti verso la spiaggia di sassi bianchi e siamo stati accolti da un “Connazionale” di Matera (proprietario del ristorante/bar/stabilimento balneare sulla spiaggia) con il quale abbiamo scambiato alcune considerazioni in merito alla sua decisione di lasciare l’Italia per trasferirsi in quello che ha definito “il nostro paradiso”. Ci ha fatto notare come lì sia tutto più facile dato che esiste ancora il baratto e che, finita la stagione turistica, si occupa di “Capre, Vino e Olio”. Ha proprio ragione: siamo noi che non abbiamo capito niente!

Il giorno successivo (7/10) decidiamo di vedere l’altra costa dell’Isola e il nord.
Il nostro viaggio inizia dal porto di Argostoli dove prendiamo il battello per Lixuori (per visitare la parte ovest dell’Isola è il mezzo più adeguato in quanto di evita di percorrere 30 km). La giornata è stupenda e caldissima (siamo in ottobre!) e la traversa è ventosa ma piacevole. Lixuori, vista dal porto è carina e ordinata ma decidiamo di non fermarci in quanto l’isola è lunga e vorremmo vedere quanto più possibile. Ci dirigiamo quindi verso le spiagge. La prima che incontriamo è Lepeda, piccola oasi frequentata da locali con un mare limpidissimo. Ci fermiamo per alcune foto e proseguiamo per Xi dove decidiamo di fermarci per un bagno e “mantenere l’abbronzatura” (naturalmente solo io). La spiaggia è una lingua di sabbia rossa (In piena stagione i turisti usano cospargersela sulla pelle in quanto ricca di argilla) con un mare trasparente. Naturalmente essendo ottobre è quasi deserta ma proprio per questo ancora più bella.
Dopo il bagno e un po’ di sole (ormai sono le 14:00), decidiamo di lasciare la spiaggia di Xi per dirigerci verso Vatsa Bay per mangiare al Ristorante da Antonellos dove, abbiamo letto, è obbligo fermarsi.
Lo spettacolo che ci troviamo di fronte è unico: il tempo sembra essersi fermato! La spiaggia è piccola e assolutamente selvaggia: sono state impiantate dal ristorante delle capanne di palme per proteggersi dal sole, per il resto è completamente naturale. Il ristorante è spartano con i tavoli sulla sabbia e i tetti di foglie di palma. Tra i commensali girano indisturbati un cane e un gatto.
Mangiamo bene (anche se i fiori di zucca fritti per Daniele erano troppo unti) ma soprattutto beviamo un vino fantastico. Dopo la pausa pranzo (un po’ troppo lunga per la verità) decidiamo di proseguire il nostro viaggio per il nord dell’isola.
Raggiungiamo Myrtos (una delle spiagge più famose e fotografate di tutta la Grecia) che è sicuramente stupenda ma ormai ci siamo abituati ad un mare assolutamente fantastico. Nonostante siano ormai le 17:30 non resisto ad un bagno salutare e rinfrescante prima di proseguire per Fiskardo (la strada è ancora lunga).
Ritornati alla macchina ci dirigiamo verso Fiskardo, l’unico paese che è stato risparmiato dal terremoto del 1953. Quando arriviamo è troppo tardi per poter visitare il centro in modo adeguato: è abbastanza piccolo e si concentra su un lungomare circondato da negozi e ristoranti. Come quasi tutta l’isola le abitazioni sono molto curate e di mai monotone.
Ormai sono le 19, l’aria è più fresca e noi abbiamo da ripercorrere tutta l’isola per tornare a Argostoli perciò decidiamo di riprendere la strada verso il sud. L’indomani si riparte!
Arrivati in albergo doccia e poi cena al solito ristorante.
Il giorno dopo (8/10, ultimo giorno) decidiamo di dedicarlo alla visita di Argostoli e dintorni in quanto i giorni precedenti non abbiamo preso in eccessiva considerazione i territorio circostante la capitale.
Facciamo delle piccole passeggiate e piedi e scopriamo luoghi incontaminati frequentati dai locali (notevolmente amanti del mare) che non hanno niente da invidiare alla migliori località turistiche. Ci rechiamo, prima di tutto, vicino al faro dove di trova Katavotheres, da dove, a causa del fenomeno geologico già incontrato prima, le acque del mare spariscono per riapparire appunto nelle grotte di Melissani. La costa è frastagliata e il mare ha scavato e modellato le rocce fino a creare all’interno delle piccole spiagge fantastiche.
Tutte le spiagge sono belle e diverse (sabbia chiara, rossa, sassi, ghiaia……).
Una particolarità degna di nota: la pista dell’aeroporto finisce in spiaggia!
Ormai è tardi, sono le 14:00. Decidiamo di fare uno spuntino in un ristorantino sul lungo mare di Argostoli: non ci aspettavamo niente di particolare e invece scopriamo un posto fantastico: dalla balaustra del ristorante possiamo dare da mangiare ai pesci che passano! Gli lanciamo i pezzi del pane e immediatamente dopo si avvicinano prima dei pesci piccoli, poi quelli medi e poi i grandi che in un boccone fanno sparire il pane. Rimango incantata da questa scena assolutamente unica.
Dopo pranzo decidiamo, prima di recarci in aeroporto di visitare le spiagge che al nostro arrivo avevamo tralasciato e scopriamo ancora una volta dei luoghi incantati. A questa vista ci rendiamo conto che forse avremmo potuto sfruttare meglio l’ultima giornata. Ma non tutto si può sapere e poi e già stato meraviglioso così!
In conclusione devo dire che è stato un viaggio brevissimo, deciso senza troppa convinzione, ma perfetto per un assaggio
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