Indonesia Giacarta. (Giava) FOTO VIDEO
Pernottamento Ibis Giacarta Arcadia consigliato
E’ una tra le megalopoli più grandi del mondo con 20 milioni di abitanti. E’ congestionata da un traffico spaventoso, grigia e caotica. E’ difficoltoso anche camminare, perchè i marciapiedi sono invasi da ogni sorta di bancarelle, venditori e warung. Nonostante questo i suoi abitanti sono sempre sorridenti. Sostanzialmente è divisa in tre parti. Kota la parte più vecchia con parecchi musei ed edifici storici e in stato di abbandono. Glodok, quartiere cinese con vicoli brulicanti di attività commerciali di vario genere, dai Dvd contraffatti ai medicinali. Il mercato di petak Sembilan è in realtà una via dove si vendono scimmie, criceti, pesci, tartarughe, rane spellate o legate se vive. Il tutto accompagnato da fogne a cielo aperto.
Di certo non mancano i ?profumi?! Il centro di questa imponente città, piazza Merdeka dove sorge il Monas ossia il Monumento Nazionale. Costruito tra il 1961 e il 1975 con marmo italiano, questa colonna è alta 132 metri e termina con una fiamma in lamina d’oro ed è il punto di riferimento di Giacarta. Con 2500 Rp e un pò di attesa si può salire fino in cima, per ammirare tutta la città coperta dallo smog. C’ è un comodo trenino – navetta gratuito, che porta dall’entrata alla biglietteria e viceversa. Dei molti centri commerciali abbiamo scelto il FX Mall, perchè ci incuriosiva il fatto di poter scendere dal 7° al 3° piano, ossia 47,3 mt in 7 secondi con un taboga, ma il centro era privo di atmosfera e la discesa aveva la cifra astronomica di 100.000 Rp.La parte più comoda per i viaggiatori è Jalan Jaksa. E’ molto vivace con numerosi locali e alberghi. Noi abbiamo alloggiato al’Ibis Arcadia, vicino al Bersih Sehat , ottima Spa per un massaggio rigenerante dopo 17 ore di viaggio. Alla città abbiamo dedicato un giorno solo, spostandoci da un punto all’altro con i taxi Bluebird, affidabili e muniti di tassametro sempre in funzione.
Yogyakarta. (Giava) FOTO
Pernottamento Hotel Grage Ramayama consigliato
E’ una città affollata, con molto traffico , economica e piacevole. E’ semplicissima da visitare perchè tutto si trova in Jl Malioboro, una lunga via stracolma di bancarelle di batik e souvenir, che parte dalla stazione del treno fino alle palazzo dei sultani, ossia il Kraton. In questa lunga passeggiata vi sentirete chiamare un’infinità di volte, dai risci? dai venditori e dai più fastidiosi procacciatori che vi si avvicinano come falsi amici per iniziare una conversazione che ha come unico fine un negozio di batik. Ignorateli per non perdere tempo. Il tourist information è molto utile per gli orari treni e minibus, per la cartina della città e molto altro, il personale è gentilissimo.
Il Pasar Beringharjo è inverosimilmente pieno di merce di dubbia qualità caldo e animato. La parte più interessante è al primo piano con tutte le spezie e sul retro con frutta e verdura perchè è rimasta ancora molto tradizionale. Un altro pittoresco mercato è quello degli uccelli, Pasar Ngasem. Se lo vedesse la L.I.P.U. sicuramente le verrebbe un colpo. In vendita stipati in gabbie c’è di tutto dai pappagalli ai piccioni, ma anche civette e pipistrelli, iguane, salamandre, lucertole, serpenti, cani, gatti, pesci in bottiglia, vermi, formiche e grilli. Insomma da vedere. Il Kraton non ci ha entusiasmato, sono più belli i dintorni da esplorare in bici, però non si può neanche tralasciare.
L’entrata principale è quella con un grande orologio, le bici si lasciano davanti alla biglietteria, quindi non ascoltate i parcheggiatori che iniziano a chiamarvi 200 m prima dell’entrata. Del complesso Taman Sari, Castello sull’acqua è più intrigante il nome che il resto, ma almeno le poche rupie che si pagano per entrare danno un aiuto a mantenere questi luoghi. Yogya come viene comunemente chiamata è piena di hotel, losmen, internet point e agenzie di viaggio. Da qui si puo organizzare anche l’impossibile. Noi abbiamo usato sempre la Great Tours senza aver avuto problemi. Diffidate dei prezzi troppo bassi. La miglior zona per pernottare e quella di Sosrowijayan. Per il cambio contanti e travel cheque il Mutia in Inna Garuda Hotel ha i tassi più convenienti ed è molto efficiente. Per gli acquisti se non volete perdere tempo nel contrattare o se come a noi non vi piace, andate al Mirota Batik, enorme negozio a prezzi fissi, ottimo per i souvenir. Io ci sono stata quasi due ore!
Balletto Prambanan e Ramayana
A 17 km da Yogyacarta si trovano i templi di Prambanan il più grande complesso hindu di tutta l’isola di Java. Non si conosce molto della sua storia a parte il fatto che sia stato costruito verso la metà del IX secolo. Il più grande e il più bello è il Candi Shiva riccamente scolpito, con la guglia principale alta 47 mt. Purtroppo è in restauro da molti anni quindi non si può entrare. Proseguendo con una piacevole passeggiata si incontra il Candi Vishnu altro 33 mt. Nella sala interna si può vedere la statua di Vishnu, il conservatore con quattro braccia. Si incontrano poi il Candi Brahma e infine il Candi Sewu. Se siete stanchi si può far ritorno con un mini trenino per la modica cifra di 5000 Rp.
Il complesso è imponente e meraviglioso. A poca distanza c’è il teatro all’aperto per assistere al famoso Ramayana Ballet. La storia parla d’amore di guerra, i costumi sono splendidi, la musica forse per uno straniero è un po’ difficile da sopportare ma il tutto si svolge alle spalle del tempio e il risultato è grandioso. Tutti i posti a sedere hanno un’ottima visuale anche quelli più economici. Prima dello spettacolo si può cenare a buffet nel giardino del teatro. Il costo è di solo 70.000 Rp, si mangia benissimo e l’atmosfera è fantastica. Alla fine del balletto che dura dalle 19:30 alle 21:45 c’è un servizio di trasporto che riaccompagna in città per 30.000 Rp. Si può partecipare a un tour organizzato, ma in totale libertà con partenza da Yogyakarta alle 14.00 o usare i bollenti mezzi pubblici.
Borobudur (Giava) FOTO VIDEO
Pernottamento Hotel Manohara molto consigliato ingresso al tempio gratuito
Non dimenticheremo mai i due giorni passati in questo piccolo ma animato villaggio. Il tempio di Borobudur è un enorme monumento buddista realizzato con 2 milioni di blocchi di pietra scolpiti, 432 immagini del Buddha e 72 figure del Buddha seduto che si vedono negli stupa a reticolo in cima al tempio. Come tutti i templi buddisti bisognerebbe visitarli procedendo in senso orario, percorrendo i corridori decorati da 1460 pannelli narrativi e 1212 decorativi. E’ di una tale bellezza da creare dipendenza. Merita una visita anche il tempio di Mendut a 3,5 km dal complesso di Borobudur.
Al suo interno c’è una bellissima statua del Buddha alta 3 mt, insolitamente seduto alla maniera occidentale, ossia con entrambi i piedi per terra. Noleggiando una moto, si possono esplorare i dintorni, che offrono bei paesaggi verdi con coltivazione di riso e tabacco. Essendo poi domenica abbiamo assistito, gironzolando a caso, a combattimenti di galli, gare di piccioni con tanto di spiegazione del regolamento in bahasa e feste di paese. Insomma momenti di vera vita quotidiana, accolti sempre con un sorriso e un ” SAMA SAMA “.
Monte Bromo FOTO VIDEO
(Giava) Tour 3 gg 2 notti
Fatto in autonomia questo tour necessita di più tempo e qualche difficoltà, organizzato invece è veloce ma soprattutto semplice per i vari spostamenti con i minibus. Partenza da Yogykarta alle 8 del mattino e arrivo a Probolinggo dopo 11 ore abbondanti e una sosta per il pranzo. Le strade sono sempre congestionate dal traffico con bus, minibus e camion sempre in sorpasso, l’autista uno solo, senza cambio, deve tenere alta la concentrazione per tutte queste ore. Il nostro era proprio bravo e come ha detto lui è fast but safe!. Ma ciò non toglie che sia pericoloso. A Probolinggo ci si ferma in un’agenzia per il cambio del pulmino e l’aggiornamento sul programma del giorno dopo.
Si prosegue poi per un’altra ora per raggiungere Cemoro Lawang situato sul bordo del cratere del Gunung Tengger dove si pernotta. Noi abbiamo dormito al Cemara Indah Hotel, molto spartano e con personale scortese. Fa abbastanza freddo sia la sera che al mattino presto, se non avete una giacca a vento non preoccupatevi perchè le affittano per 25.000 rupie. Ottima soluzione. Anche se arrivate stanchissimi alzate gli occhi verso il cielo vi sembrerà di essere ad 1 cm dalle stelle. Al mattino alle 4 partenza con le jeep per raggiungere il Gunung Penanjakan. Qui si aspetta l’alba ammirando il Gunung Bromo e il Semeru. La vista è mozzafiato.
Per raggiungere la cima dal parcheggio si può prendere un cavallo oppure andare a piedi. Ritornati alle jeep si attraversa l’immenso Laotian Pasir detto mare di sabbia per arrivare alla base del famoso Gunung Bromo. Dal parcheggio ai 235 gradini per salire sul vulcano c’è una bella camminata a piedi o il cavallo. C’ è coda ferma per salire, visto che i turisti sono moltissimi e si muovono tutti la stessa ora. E’ incredibilmente entusiasmante essere sulla cresta di un vulcano, ma questo è attivo e sbuffa in continuazione, il bordo è di sabbia finissima senza protezioni e senza controlli e lo spazio in cima è poco. Fate molta attenzione. Si torna poi in hotel per una colazione disorganizzata e affollata, per ripartire poi in direzione Kawa Ijen, 6 ore di minibus con l’autista sorvegliato a vista perchè si addormentava. Arrivati al villaggio di Sempol era però troppo tardi per visitare le piantagioni di caffè e le piscine termali quindi ci si dirige subito in hotel. La nostra prenotazione era all’Arabica, ma come a molti e quasi sempre viene cambiato hotel. In ogni caso sono tutti talmente spartani che uno vale l’altro.
Kawa Jien FOTO
Mattino seguente partenza alle cinque per raggiungere in un’ora la stazione di PHKA, situata all’inizio del sentiero che conduce al Kawa Ijen. La salita è ripida e ci vuole un’ora e mezza per arrivare al bordo del cratere. Già dopo i primi metri si incontrano i raccoglitori di zolfo che tornano con un carico sulle spalle che va dai 60 ai 90 kg, pagato € 0,50 al chilo e trasportato per 4 Km. La fatica si legge sui loro volti ma ancora non ci si rende conto di cosa veramente succede. Arrivati in cima il paesaggio è lunare e ai limiti della realtà Spunta il magnifico lago turchese dalle acque sulfuree e circondato dalle ripidi pareti del cratere vulcanico.
Ed è qui dentro che ogni giorno circa 300 minatori raccolgono a mano questo prodotto, protetti dai fumi nocivi solo da una sciarpa di cotone. Nonostante ci sia un cartello che vieti ai visitatori di scendere, tutti arrivano fino al lago. I minatori pazienti e sempre sorridenti dividono lo stretto e impervio sentiero con i turisti del giorno, lasciandosi fotografare. Offritegli qualche sigaretta e qualche biscotto, sono ben graditi. Spesso durante la discesa vi sentirete dire “Hati Hati” che vuol dire “Piano Piano”. E’ un luogo assolutamente da non perdere. Vi verranno offerti dei piccoli souvenir fatti con lo zolfo al costo di € 0,80, non dite sempre di no, è un gran bel modo per dare un piccolo aiuto e scusarsi per il fastidio arrecato.
Jimbaran (Bali) FOTO
Pernottamento Puri Bambu molto consigliato
Appena arrivati sull’isola di Bali l’atmosfera è subito diversa. Terreni coltivati a riso, alberi di frangipani in fiore, templi ovunque. L’isola è interamente induista e come da usanza vengono lasciate piccole e graziose offerte alle divinità davanti a case e negozi. Affascinante. Dopo il massacrante tour di tre giorni abbiamo scelto Jimbaran perchè è una località tranquilla e piacevole in riva al mare, con una lunghissima fila di ristoranti di pesce sulla spiaggia dove cenare a lume di candela. Il mercato del pesce è un luogo frenetico e molto animato. Le molte imbarcazioni scaricano il pescato e iniziano le contrattazioni. I portatori di ghiaccio sono enigmatici con i loro passamontagna.
Con la moto siamo andati al Pura Luhur Ulu Watu. Il tempio eretto in onore degli spiriti del mare è arroccato su una scogliera e la vista sul mare è incantevole. Dovete fare molta attenzione ad un gruppo di scimmie che rubano tutto quello che riescono ad afferrare, dagli occhiali ai cappelli e addirittura i fermacapelli. Non c’è una vera e propria strada costiera per ammirare le spiagge, bisogna prendere delle stradine sterrate. Una delle più belle è Padang beach, magnifica insenatura regno dei surfisti.
Indonesia Papua Wamena FOTO VIDEO
Pernottamento Hotel Putri Dani Inn consigliato
E’ un viaggio nel viaggio, un bell’ impegno sia economico che di tempo. Indonesia Papua Volo Lion Air da Bali a Jakarta, scalo a Makassar e arrivo a Jayapura. Poi volo Trigana Air di 45 minuti per Wamena. E’ la principale località della Valle del Baliem, più costosa rispetto ad altre città indonesiane, perchè qui arriva tutto con gli aerei. E’ il punto di partenza per assistere a Baliem Festival, dedicato alla cultura tradizionale. Si svolge sempre in agosto, quest’anno precisamente l’8-9 e l’11 agosto a Wosilimo. Gli abitanti dei vari villaggi indossano i loro costumi da cerimonia, inscenano antiche battaglie, danze, rituali e gare di corsa con i maialini. Ogni tribù ha il suo “look” ma tutti indossano un insolito accessorio: il koteka, astuccio penico, fatto con un tipo di zucca coltivata proprio per questo, sostenuto poi da un filo avvolto intorno alla vita e che lo tiene verso l’alto.
Succede solo qui!!!!! All’inizio della cerimonia si sacrifica un maiale che viene poi cotto come usano i Dani, ossia sulle pietre bollenti. A parte l’uccisione del povero maiale è interessante assistere a questa tecnica di cottura. Il festival è creato per il turista che paga per entrare nello spazio appositamente allestito per la manifestazione, ma è anche una grande festa per tutti gli abitanti dei villaggi che arrivano su grandi camion o con affollatissimi bemo. Loro non pagano il biglietto, scavalcano! Ci siamo andati anche il giorno dopo, è veramente un posto unico dall’altra parte del mondo. Si può comprare il biglietto con validità di un giorno o due e nel costo è compreso un pasto e uno snack.
Le agenzie chiedono cifre assurde per accompagnare al festival, solo per la cerimonia del maiale ci vogliono $ 100. E’ semplicissimo andarci da soli con i bemo e durante tutta la cerimonia un altoparlante spiega in inglese l’evolversi della festa. Solo per il trekking è assolutamente necessario rivolgersi a una guida, che va scelta con attenzione, perchè molti dicono di esserlo ma di fatto non lo sono. Questa è la mail di una guida conosciuta sul posto e a detta di chi l’ha usata molto affidabile e preparata. Abbiamo dedicato anche un pò di tempo a Wamena e dintorni per visitare alcuni mercati. Mercato di Kimbin. Si raggiunge in un’ora, ma in settimana è ridotto e non vale il viaggio.
Mercato di Sinatma, vicinissimo a Wamena, merita una visita. Pasar Jibama è molto bello, ma è anche stato l’unico mercato dove ci siamo sentiti a disagio. Fate attenzione anche al terminal di Jibama , dove partono i bemo per tutte le destinazioni. E’ pieno di ubriachi e fumati, noi siamo stati infastiditi con molta insistenza. A parte questo episodio, ma alle stazioni si sa che può succedere, i Dani sono un popolo cordiale e molto timido, sorridetegli per primi e i loro volti, all’apparenza molto duri si apriranno mostrandovi i pochi denti rossi di betel. Vi stringeranno la mano a lungo per mantenere un maggior contatto. Viaggiano a piedi nudi, masticano sempre la noce di betel che poi sputano, così che le strade sono invase da macchie rosse, sono tutti fumatori accaniti, anche le donne si portano la sigaretta alla bocca con le mani senza falangi, come da usanza, ora fortunatamente proibita, che alla morte di un parente stretto, alla donna ( sempre Lei ci va di mezzo ) veniva amputata una falange.
I Dani adorano le patate dolci, ne coltivano più di 60 tipi. Percorrendo le strade con i bemo, che sono affollatissimi e pieni di fumo, si incontrano villaggi fatti di capanne circolari dal tetto di paglia e gli anziani sul ciglio della strada sono nudi con indosso solo il koteka e non è il festival, questa è la vita di tutti i giorni. Bellissima esperienza. Noi abbiamo alloggiato al Putri Dani Inn, molto accogliente anche se parlano poco inglese. Tutti i turisti sono pilotati dalle agenzie al Pilamo Hotel. Qui troverete molte guide che fanno la ronda, potete chiedere informazioni ad altri viaggiatori per il trekking, c’è Internet Wi-Fi e fuori della reception vi aspettano per vendervi souvenir. Munitevi di cerata piove spesso e la sera fa un po’ freddo, siamo a 1550 mt d’altezza. Per visitare Wamena e la Valle del Baliem serve un permesso, il surat jalan. E’ semplicissimo, basta recarsi alla stazione di polizia con una fotocopia del passaporto e della pagina del visto e due fotografie e in 5 minuti vi verrà rilasciato gratuitamente.
Sentani Jayapura (Papua)
Pernottamento Hotel Rasen Sentani consigliato
Tappa obbligatoria di un giorno per connessione voli. Non avevamo voglia di andare a Jayapura per poi tornare a Sentani il giorno dopo per il nostro volo, che oltretutto era al mattino presto, quindi ci siamo fermati qui, visto anche il costo dei taxi dall’aeroporto alla città. Sentani è caotica e umida, il lago per il quale la città è famosa è bello se visto dall’aereo mentre si va a Wamena, ( sedetevi a destra in andata ) ma arrivati poi sulla riva, le palafitte dei villaggi di pescatori sono attorniate di immondizia e non ha poi questo gran fascino. Si può noleggiare una barca e fare un giro sul lago ma l’idea non ci ha proprio entusiasmato, quindi siamo rimasti a terra. Per fortuna, perchè dopo un attimo ha iniziato a diluviare e non ha più smesso.
P.S. La descrizione del Jaguar Hotel della Lonely Planet è assolutamente errata. Noi avevamo prenotato ma ci siamo rifiutati di pernottare
Sengiggi (Lombok)
Pernottamento Hotel Sunsethouse molto consigliato
Bella e rilassante località di mare. Si può noleggiare una moto e fotografare splendide spiagge con le palme. Famosa per i suoi tramonti, dove svetta il grandioso Gunung Agung, le scogliere sono munite di posti a sedere per godersi lo spettacolo bevendo qualcosa di fresco. Il Sunset Homestay dove abbiamo pernottato è molto meglio di come lo descrive la Lonely Planet. Da qui, al mattino presto, si può raggiungere attraverso la spiaggia il Pura Batu Bolong. E’ un grazioso tempio hindu arroccato su una roccia vulcanica da godersi in tutta solitudine
Crociera Isola di Komodo FOTO VIDEO
3 giorni 2 notti con Peramatour.com
Con Perama Tour abbiamo fatto questa divertente ma molto spartana crociera che aveva come scopo l’avvistamento dei varani. La compagnia è l’unica ad avere barche affidabili per questa escursione.
1° giorno
Partenza da Sengiggi, Lombok, alle nove del mattino con il bus Perama. Durante il tragitto per arrivare al porto di Labuhan Lombok si visitano alcuni villaggi tipici. Mas Bagiik è il tradizionale villaggio per la produzione di ceramiche, e poco più avanti ci si ferma in un villaggio di pescatori per vedere la costruzione di grandi barche interamente in legno. Si sale poi a bordo dove si pranza mentre si naviga per il Perama Resort, piccola isola con sabbia bianca e acqua turchese. Bagni di sale e sole fino alla cena a base di pesce alla griglia con canti intorno al falò. Verso le 22 ci si imbarca per la navigazione notturna verso l’isola di Satonda.
La notte e la cabina.
È veramente piccola, un letto da una piazza e un po’, quello inferiore, mentre il superiore è una piazza, e lateralmente giusto lo spazio per i piedi. Lenzuolo, asciugamano e mini ventilatore. Due notti si possono fare. Consiglio per claustrofobici. Io mi sono legata al polso una pila da accendere all’occorrenza in modo da prevenire attacchi di panico, ma devo dire che è andato tutto bene. Il mare è abbastanza mosso
2° giorno
Visita dell’isola di Satonda, con un bel lago salato l’interno e dall’alto una vista meravigliosa. Tempo per un po’ di relax prima di imbarcarsi per l’isola di Donggo per snorkelling e altre attività. Ore 17:30 si lascia l’isola per la navigazione notturna verso quella di Komodo.
3° giorno
Dopo la colazione, subito a terra per la caccia fotografica ai draghi di Komodo. Questa grossa specie di lucertola si può vedere solo nelle isole indonesiane di Komodo e Rinca. I draghi di Komodo chiamati “Ora” dai nativi dell’isola pesano di solito 100 kg e arrivano ad una lunghezza di 3 mt. Hanno una lingua gialla biforcuta e denti lunghi 2,5 cm. Sono carnivori e nella loro saliva sono presenti così tanti batteri da rendere il morso velenoso. Per questo motivo due rangers armati di bastone biforcuto aprono e chiudono la fila, accompagnandoci nella camminata di un’ora, su quest’isola remota, selvaggia e caldissima. Non è certo l’avvistamento di questi animali durante la passeggiata. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne uno, enorme che ci veniva incontro sul sentiero che stavamo percorrendo, non saremmo stati altrimenti soddisfatti della sola vista di quelli che sostano sotto la cucina del campeggio. Sembra un animale preistorico ed è stata una grande emozione.
Si riparte poi per Pink beach, una fantastica spiaggia rosa dove fare un ottimo snorkelling. Qui, ad un a certo punto sono arrivati due guardaparco che volevano riscuotere una tariffa per lo snorkelling. Anche se eravamo stati avvisati dalla nostra guida prima di scendere dalla barca, la cosa ci è sembrata talmente assurda che abbiamo fatto finta di niente e non abbiamo pagato, anche perché nel costo dell’ingresso al parco di Komodo è compreso anche il ricchissimo ecosistema marino. È invece da pagare a parte il ticket per l’uso della macchina fotografica. Si lascia l’isola con rammarico e dopo quattro ore di mare mosso si arriva a Labuanbajo, finalmente la terraferma. Alla sera ci sarebbe stata la cena d’addio sulla barca, noi abbiamo disertato perché dopo aver visto il ristorante Madeinitaly e il forno a legna, niente ci avrebbe fatto cambiare idea su dove cenare. In conclusione è stata una bella esperienza, seppure spartana, con bagni in comune e qualche disagio per fare la doccia, lo staff, dove solo il capitano sembrava essere maggiorenne, è simpatico attento e gentile, il cibo non manca quindi………la consigliamo.
Labuanbajo FOTO
Pernottamento Green Hill Inn consigliato
Labuanbajo è una località turistica molto apprezzata sull’isola di Flores. Questo è dovuto al fatto che da qui si possono raggiungere le isole di Komodo e Rinca in giornata e molti siti per le immersioni e lo snorkelling di livello internazionale. Noi avevamo un giorno solo in attesa del volo di ritorno a Bali e visto il caldo torrido e complice la meravigliosa vista dal nostro hotel ci siamo regalati un giorno di relax. La Flores Spa contribuisce a questo stato di benessere e per completare l’opera abbiamo mangiato al ristorante Madeinitaly, molto raffinato con vista sulla baia e ottimo cibo. È bello dopo un mese di riso e noodles mangiare una pizza e gnocchi gorgonzola e noci come a casa, questo grazie a Marco, giovane proprietario chef del locale. Ci sarebbe piaciuto fermarci di più, ma purtroppo il volo ci attendevi.
Ubud FOTO
Pernottamento Uma Sari Cottage consigliato
Ubud una città bellissima, accogliente e ” invasa ” da turisti provenienti da ogni parte del mondo, ma tutta Bali è così. Il centro cittadino è all’incrocio tra Monkey Forest Rd e Jl Raya Ubud, le vie a fianco sono affollate e per lo shopping i negozi sono così riforniti da soddisfare i gusti di tutti. Lo stesso vale per i ristoranti, gli alloggi e le Spa, una scelta sorprendente. Il Tourist Information organizza molte escursioni, vende biglietti per danze e spettacoli ed è ricchissimo di opuscoli. Vale la pena visitarlo. Abbiamo noleggiato una moto per tre giorni e visitato anche i dintorni, verdissimi con viste mozzafiato sulle risaie.
Palazzo di Ubud.
Nel cuore della città questo decorato palazzo, dimora della famiglia reale di Gianyar, affascina non poco perchè, visto che le temperature esterne sono costantemente calde, la vita nei vari padiglioni si svolge al coperto ma all’aperto. Bellissimo avere un salotto circondato dalla natura!!
Mandala Wisata Wanara Wana, foresta delle scimmie.
E’ un santuario in un tratto di giungla molto fitto e fortunatamente fresco, dove si possono visitare tre templi sacri. Ma l’attrazione principale resta un branco di macachi balinesi che danno spettacolo, soprattutto vicino alla fontana. Nell’ufficio della riserva forestale si possono donare Rp 150.000 per piantare un nuovo albero. Piacevole passeggiata tra alberi giganteschi, fiumi e statue coperte di muschio.
grotta dell’elefante
La grotta dell’elefante ha origini incerte e una leggenda narra che fu l’unghia del gigante Kebo Iwa a crearla. Per accedere all’interno si attraversa la bocca spalancata di un demone, con gigantesche dita ai lati della faccia. Qui nicchie scolpite nella roccia contengono statue indù. Nel cortile le piscine quadrate e le fontane furono riportate alla luce solo nel 1954, mentre la grotta fu riscoperta dagli archeologi olandesi 30 anni prima. Merita sicuramente una visita, ma prima dell’arrivo degli autobus carichi di turisti.
Sembra eccitante
A 18 km da Ubud, questo piccolo villaggio vanta, nella valle del Pakerisan un importante sito archeologico, il Gunung Kawi. Questi antichi monumenti si raggiungono attraverso una ripidissima scalinata in mezzo alle risaie. Si arriva così ai dieci Candi, ossia tombe commemorative, scolpite nella roccia ma in maniera tale da farle sembrare statue, riparate da nicchie alte 8 mt. Non si sa con certezza a chi fossero dedicati questi monumenti, se a un fratello o all’altro, in ogni caso è cosa certa che fossero per i reali Wungsu. Un luogo suggestivo.
Ngaben
Il 18 agosto abbiamo assistito e partecipato con altre 4500 persone e famiglie reali di altre regioni alla cremazione di Anak Agung Niang Rai, moglie di Tjokorda Gde Agung Sukawati, capo della famiglia reale di Puri Agung, meglio conosciuto come ” il re di Ubud“. Il Ngaben è una cerimonia hindu molto importante e allo stesso tempo molto suggestiva. Il corpo del defunto viene posto in una bara e poi in un sarcofago simile a un toro nero o come in questo caso in una torre ( bade ). Questa aveva un’altezza di 25 mt e 9 piani, più piani ci sono più è alta la casta di appartenenza del defunto. La struttura verrà trasportata a braccia, dai moltissimi volontari, fino al sito di cremazione, per una distanza di 1,5 km, con una processione di migliaia di persone, dove per confondere gli spiriti cattivi e tenerli lontani dal defunto, non si cammina in linea retta.
Il culmine della processione è la cremazione. Il corpo viene prelevato dalla bara e messo nel Lembu ( toro sarcofago ) insieme ad alcune delle molte offerte e poi dato alle fiamme, per liberare lo spirito dal corpo e prepararlo alla reincarnazione. Il tono della lunga cerimonia, quasi 6 ore, è festoso, i colori delle decorazioni sono allegri e sgargianti e come offerte agli Dei composizioni di frutta, dolci, fiori e maialini allo spiedo, niente ricorda i nostri funerali, nessuna lacrima, perché è sì la fine di una vita, ma anche l’inizio di Bella filosofia……..!!!
2 commenti
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Interessanti e preziose informazioni su Papua. Grazie, Marco