Diario di bordo Igoumenitza Saranda

DIARIO DI BORDO – Igoumenitza Saranda
Saranda-Corfù-Paxos-Antipaxos-Parga-Sivota: Tra Albania e Grecia in Catamarano per festeggiare il primo anniversario di una coppia di giovani sposi americani.
PERIODO: Dal 21 al 30 settembre 2018
….raggiungiamo gli sposi in camper partendo da Bari: io Menica, Angela ed Enio, sbarchiamo un Igoumenitsa, poi dopo la frontiera albanese raggiungiamo Saranda colomba ci imbarchiamo sul Catamarano LeOne di Norma, con Jim, Tessa e suo marito Pono.
venerdì 21 settembre:
Partenza ore 20.00 da BARI, con Camper (open dek) su Superfast I
Alla Partenza i nonni: Angela Enio- Michele e Menica
Arrivo Sabato 22 settembre: IGOUMENITZA-SARANDA-CALETTA NORD di CORFU ‘
IGOUMENITZA ore 5,30 (ora greca) si va verso Sagiada:
documenti alla dogana greca, stessa cosa a quella albanese. Questa volta rispetto a quattro anni fa, l’assicurazione copre anche l’Albania con un risparmio di circa 50 euro. La strada è buona, è stata completata, arriviamo al porto di Saranda verso le 8.00. Attesa del catamarano fino ore 10.00. Ci contatta l’agenzia marittima albanese del porto per disbrigo pratiche, cambusa presso supermercato, rilascio del camper presso un garage vicino al porto. Partecipiamo al traghetto da Corfù per cui Jim, Tessa, Pono. Passaggio in dogana, documenti e valigie, e trasbordo sul catamarano di Norma. Prima di imbarcarci Passeggiata a Saranda “la città bianca”. Tutti i tredici ristoranti sul lungomare da “Limani” poi ….
Imbarco ore 15,30 briefing col “capitano” Norma per assegnazione di quattro cabine matrimoniali con bagno e doccia.
Norma: skipper “capitano” del suo Lagoon 450
Partenza verso una caletta a nord di Corfù, se non erro in località “Agios Stefanos”, è il primo bagno. Si tuffa Pono, poi Tessa, si cerca il meglio perlustrare la caletta con le pagode poi tocca a me provarci mentre ….
Jim assapora entusiasticamente le acque greche, diverse diverse da quelle di Panama City.
Domenica 23 settembre: Caletta a sud di Corfù
Prima colazione a bordo dopo la prima notte in catamarano; scopri tutto perfettamente apparecchiato da Simona, dal caffè alla frutta, non manca niente. “Le sorelle” volevano da subito cimentarsi ai fornelli, ma il loro “istinto culinario” viene presto ripreso, la sfida è cosa seria e simona accetta da buon napoletana la sfida, la vedo dura …. .
Disperato, Angela e Menica, comunque, è “l’onore è salvo” pescano verdesche e perchie per la zuppa e piccoli sparaglioni usati “sbarrette” per l’arrosto. Per me non va bene, niente polpi o tartufi di mare, solo una decina di ricci femmine, gli altri sono tutti da scartare.
Caletta a sud di corfù
Si tira su l’ancora e via, il tempo è il percorso, riusciamo un intravedere, ben riparato, il porticciolo di Sivota. Ricordi della morte, con poco successo, mentre io mi trovo un ricci ma ohimè sono quasi tutti “Ricci della Morte” vuoti. L’unico telefonino, che sembra funzionante per ora, è quello di Angela. Se non erro, “in questa baia avvenne la famosa battaglia navale – donne contro Bono” per disarcionarlo dal suo sup. Alla fine della caletta, in fondo, si intravede una striscia di sabbia e ghiaia che collega due isolotti che proteggono la baia. Durante la giornata da Corfù, abbiamo incontrato i delfini che ci hanno accompagnato per un breve tragitto.
La Striscia di Ghiaia e sabbia Unisce le sponde di causa isolotti della baia
VERSO PAXOS: PORTO LAKKA
Pranzo in catamarano, Simona MENTRE noi ci divertivamo Nella baia, ci ha prepared gustose pietanze. Nel pomeriggio, abbiamo ripreso la storia per Paxos preciso verso “porto laKKa”. Entrati nel porto, prendiamo il tender e scendiamo per una breve visita alla ricerca della trattoria greca, dove gli sposi offriranno la cena per il loro primo anniversario. Gelato al rientro e poi ritorno con Norma e il suo tenero.
- Paxos : porto Lakka “ Capitani coraggiosi in tender”
- Cena anniversario: sposi Tessa e Pono a porto Lakka
Lunedì 24 settembre: Paxos (porto Gaios)
Si parte da porto Lakka dopo pranzo in direzione porto Gaios, a sud di Paxos: caratteristico il porticciolo, pieno di catamarani e barche di ogni genere, tutte ormeggiate un ridosso del marciapiede del lungomare. Visita al paese al tramonto, Jim, Tessa, e Pono si fermano in un ristorate tipico, noi preferiamo ritornare a bordo dove ci aspettano gli spaghetti di Simona conditi con il sugo e il pesce da zuppa pescato dalle sorelle Menica ed Angela, spinato all ‘ infinito, il cui sapore è unico; mentre i sparaglioni finiscono arrostiti. Brava Simona !!!!
Porto Gaios, lo preferisco un porto lakka, ha degli scorci particolari l’atmosfera che si respira sul lungomare è quella greca che unisce e accoglie nel suo Egeo tutti i navigatori immobiliari dalle bandiere issate.
25 marzo: antipaxos (caletta)
Al mattino, partenza per antipaxi: il vento si alza, l’isola è quasi disabitata, ci fermiam in una caletta per pranzare, questa volta in compagnia delle api, che hanno capito che Simona cucina bene, ci meraviglia ha preparato tutto e di più, è inutile ormai competere, non c’è storia. Nel pomeriggio Norma salpa l’ancora, è
preoccupata per le condizioni meteo che non sono promettenti per i prossimi giorni, e cerca di anticipare vento e mare riparando verso Parga e poi verso Sivota. Il vento si fa minaccioso, arriviamo a una vele spiegata nel pomeriggio a Parga, in una baia “affollata di barche e catamarani” hanno pensato tutti la stessa cosa, ripararsi per la notte. Viene a prenderci in serata Johanis, con il suo “barcone greco” e ci accompagna in Paese.
Parga è bella, forse, troppo turistica per i miei gusti, ci sono già stato altre volte volte; non ha un porto di attracco per barche, ci si serve di questi barconi per il trasporto turistico, è l’economia del posto. Dopo aver fatto un giro tra i negozi, ci avviamo verso il castello per godere del panorama notturno. Cena presso il caratteristico ristorante del castello, sosta per il solito gelato e poi da Johanis per il rientro: il mare è agitato il barcone pieno, la notte non promette niente di buono. Angela “rischia” per trasbordare sul catamarano. Dormiremo tutti con difficoltà per il mare inquieto.
26 mercoledì settembre: Sivota
Il meteo non ci rassicura, abbiamo notizie che sulla costa greca libica si sta formando un sistema di nuvole che poi danno origine al primo ciclone del mediterraneo “Medicane” che colpirà in particolare, Creta e parte della Sicilia orientale. Al mattino
Norma toglie gli ormeggi, e si dirige verso Sivota, colomba ci ripareremo dal vento nel porticciolo. Sivota è una caratteristica cittadina turistica, sulla costa greca, a sud di Igumenizza ea nord di Parga; il paese risente ormai del buon fine, alcuni locali chiusi e in vacanza, sono quelli settembrini che scendono come noi dai catamarani e dalle barche a vele ormeggiate al porto. Questa volta, il gruppo si divide in due alla ricerca della Gyros pita greca farcita con Tzatziki, carne di maiale verdure e patatine, e quello caratteristico greco. Norma ci viene una riprendere con il tender verso le 24 e ritorneremo nelle cabine per cercare di dormire.
27giovedi settembre: Corfù
Colazione e si parte per fare una sosta nella caletta dietro il porto di Sivota la stessa del viaggio di andata ma dal lato opposto della fettuccia di collegamento dei due isolotti, alcuni fanno scuola dvela per principianti. Bagno nelle acque azzurre e poi pranzo sul catamarano. Nel pomeriggio lasciamo la baia, la direzione Corfù (città veneziana), l’aria si fa più frizzante e le nuvole di nord e di levante si fanno sentire, cambia l’atmosfera le nuvole all’orizzonte ci lasciano un senso di “melanconica risacca” e durante il ciclo tutti di noi è rinchiude per riflettere un attimo con i propri pensieri. Il catamarano ti aiuta a provare tutte le sensazioni Arriviamo al porto vecchio di Corfù sotto, le mura vecchie castello per attraccare: Norma da il meglio di se incastrandosi tra altri due e grazie a Simona gli ormeggi a causa di un mare sempre più agitato.
Corfù ‘che dire … .si conosce tutto di questa isola e quindi della sua città un misto di arte bizantina e veneziana la sua fortezza caratteristica fa da cornice al porticciolo vecchio che attraversato da due moli stretti momenti dalle onde turbolenti materia a dura prova il nostro instabile equilibrio nonchè i nostri abiti.
Il Vulcanico ed efficientissimo Enio, ha prenotato la cena in un ristorante caratteristico di Corfù “Taverna TRIPA” dove ha già degustato in passato le tipicità greche e dove si balla il Sirtaki. Abbiamo invitato anche Norma e Simona, ma non se la sentono di lasciare “in balia delle onde” il loro catamarano. Mi scuso se
l’aspetto del cibo è sempre il luogo d’attesa primario in questo racconto ma puoi ben capire che il vero viaggio d’amore è quello fatto dai nostri sposi novelli che non disdicevano anche l’aspetto culinario oltre a quello amoroso e ciò mi sembra ovvio . La sera prendiamo due taxi e ceniamo in questo locale, dove un gruppo folcloristico in abiti locali ci allieterà con il sirtachi. Ritorno al porto: anche stanotte a causa del troppo mangiare dormirò poco, (Norma dormirà in cucina per sorvegliare meglio gli ormeggi.)
28 venerdì settembre: ritorno (prima caletta a nord di Corfù) – Saranda
Partiamo da Corfù verso una caletta a nord dell’isola, la stessa giornata del primo giorno, ci ancoriamo vicino allo scoglio dei nudisti per poi riprendere le solite abitudini: gli innamorati con il sup, Menica e Angela alle canne, io al cruciverba, Jim alla cuffia con il suo computer ed Ennio che fa da supervisore, attento ai bisogni di tutto l’equipaggio. Simona la chef ha preparato dei piatti coreografici a base d’insalate miste ormai ha
definitivamente sconfitto Angela e Menica. Le mie vacanze al termine, momenti di viaggio sul mare greco albanese, tra le isole ioniche dove abbiamo provato intenso emozioni: dal mare verde smeraldo dell’andata al minaccioso grigiore del ritorno per non parlare del vento e delle onde sotto lo scafo di notte. Saranda è vicina, da qui siamo partiti, e qui ritorniamo. Ormeggio al porto per l’ultima notte in catamarano. Simona ha pronto il suo bagaglio, è la prima che ci lascia per ragioni di lavoro. Un’ultima passeggiata sul porto, dove festeggeremo in anticipo il mio onomastico San Michele, cenando allo stesso ristorante del primo giorno, per poi rientrare per l’ultima notte sul catamarano.
29 sabato: Saranda- occhio blu- igoumenitza
Ultimo giorno: c’è solo una Saranda le nuvole sparite e il tutto serve un salto la nostalgia che aleggia a ogni arrivederci. Riprendiamo il camper dal Garage, carichiamo bagagli e souvenir, lasciamo con un caloroso abbraccio Norma, Tessa Jim e Pono, per loro, la vacanza è ad Atene e con Santorini, mentre noi quattro ci accontenteremo di vedere Syri Kalter (l’occhio azzurro ) una località a circa 25 km da Saranda, prima di imbarcarci a igoumenitza. Molto suggestivo il posto, una sorgente carsica si raccoglie in un laghetto con colori e paesaggi unici da fare l’effetto che prende il nome di occhio blu. Sono già stato un Saranda quattro anni fa, e questo luogo non l’ho visto,
Ripartiamo dunque col camper verso il confine albanese, per esempio qualcosa nella zona franca, e poi una Igoumenitza alla ricerca di un nuovo open dek che purtroppo non ci sarà. Niente di grave, ci imbarcheremo dopo l’una e dormiremo al bar della superfast sui divani a nostra disposizione. Ritorno a Bari al mattino verso le 10.00 per riprendere a pieno ritmo l’attività di nonni al servizio della prole.
Equipaggio Camper: Miller Arizona
Michele-Menica; Enio-Angela.
Jgoumenizza-Saranda-Sry Kalter (occhio blu) -Igoumenizza Km 200
Carburante + parcheggi 40 euro
Passaggio traghetto A / R 490 euro
Parcheggio garage Saranda: 7 giorni 70 euro.
Totale A: 600 euro (solo per quattro persone)
Equipaggio Catamarano: Loogan 450
Norma Skipper -Capitano
Simona- Aiuto Skipper / Chef + Tessa, Pono, Jim, Angela, Enio, Menica Michele
Rotta: Saranda- baia nord e baia sud di Corfù- Paxos (porto Lakka) – (porto Gaios) -Antipaxos (baia) – Parga (baia) – Sivota (porto) – caletta dietro sivota -Corfù (porto) Corfù (baia nord) -Saranda (porto) miglia totali circa 130
Carburante: (costo orario Euro 18x ore 20) 360
Cambusa : 800 (escluso ristoranti)
Attracco ai porti: 100 (-portoGaios- Corfù)
Skipper: 150×7 = 1050 + Chef: 120×7 = 840
Nolo catamarano: 3500 + chiusura finale = 200
trenino / taxi 80 / barcone = 160
Totale B = 7000 euro circa (per sette persone)
NB i prezzi per il catamarano sono orientativi e conteggiati sulla base del listino delle società che gestisce il nolo: “trattamenti individuali” possono essere soggetti a sconti, in funzione dei viaggi precedentemente indicati ed in funzione ai periodi scelti.
DIARIO DI BORDO Igoumenitza Saranda
Saranda-Corfù-Paxos-Antipaxos-Parga-Sivota: Tra Albania e Grecia in Catamarano per festeggiare il primo anniversario di una coppia di giovani sposi americani.
Nonni in catamarano
Saranda-Corfù-Paxos-Antipaxos-Parga-Sivota: Tra Albania e Grecia in Catamarano per festeggiare il primo anniversario di una coppia di giovani sposi americani .
Due giovani donne, Norma e Simona: la prima al comando, la seconda ai fornelli del Catamarano LeOne. Tutte due, per soddisfare i bisogni dell’animo dell’equipaggio composto da sette “ospiti disposti”: tre americani e quattro pugliesi, tenuti tra loro dalla discendenza comune di madri italiane. Tessa e suo marito Pono, si sono sposati l’anno scorso su questo catamarano e si trovano qui a Saranda, per festeggiare con il padre Jim ei parenti italiani Angela, Enio, Menica ed io, il loro primo anniversario. Sposi sotto i trenta anni, oltre allo “sprizz”, sprizzano felicità da tutti i pori: senza la loro casa ad Atlanta, e per una settimana vivranno con noi in Catamarano, scorderanno le “Americhe” per un relax amoroso sulle onde dell ‘ Egeo. Noi, attempati nonni ultra sessantenni,
Jim, è “richiamato” ogni anno in Italia, dalla grande ospitalità di Angela ed Ennio e per il “grande amore” per i “Panzerotti e le Focacce”, che assolo a Bari hanno un sapore particolare. Il suo invito, alle cugine con i rispettivi mariti per una settimana in catamarano “sarà forse la naturale riconoscenza” per la decennale ospitalità ricevuta. Un messaggio ineccepibile alle sue cugine: non fare niente per una settimana, né preparare né apparecchiare né lavare stoviglie. Un messaggio che a fatica accoglieranno Angela e Menica. Jim ama molto Tessa, si vede negli sguardi e dalla loro tenera intesa, lo accontenta per tutto, come fa teneramente un padre con la sua bimba. Bella !!! Tessa, nel suo splendore giovanile: si tuffa come una sirena con il suo amato Bono, un marcantonio di oltre 1metro e 90, che di certo non passa inosservato alle donne greche. Una coppia, che superata la prova del primo anno, danno l’impressione di potercela fare per il dopo. L’esempio “cattivo” a bordo l’hanno: Angela ed Enio, Menica ed io con oltre quarant ‘anni di matrimonio a coppia.
Salpiamo il pomeriggio del 22 settembre da Saranda, porto a sud in Albania per tariffa ritorno il 29, dopo aver navigato per oltre 130 miglia tra Corfù, Parga e Sivota. Già alla partenza, Norma, il nostro capitano, da sfoggio della sua professionalità: ha nel suo bagaglio professionale anni di vela, anche agonistica, e la naturale passione per il mare che ora si condivide con il suo compagno Francesco. La skipper, accelera e rallenta i motori di bordo, per poi distendere il fiocco al maestrale che da nord ovest accarezza le onde del mare. Si naviga a tutto spiano, mentre io sono solo sui cuscini di prua, ho novelli sposi assaporano un’altra luna di miele. “Per mia colpa” è una storia e un amore, ma certamente, immagino le cose che dicono gli innamorati. Jim, il papà di Tessa, viaggia in solitario, è preso dal suo tableau, la sua cuffia, un apparato di cavi e cavetti che si completano con una piccola chitarra elettronica che suonerà da solo nella sua cabina, per rilassarsi durante il viaggio. Ennio “dopo il telefonino” è alle prese della pesca alla traina, cerca di mettere un frutto tutti i consigli del suo amico, esperto pescatore, per prendere quel tonnetto smarrito che ci delizierà per la cena altra direzione). Veniamo a noi: il gruppo italiano “quattro turisti per caso” semper occupati e preoccupati, dobbiamo molto conti con i nipotini ei figli. I soliti cellulari impazziti tra un roaming e l’altro, segnano i viaggi all’estero, con indicazioni che a fatica cerchi di riprendere. Eccetto gli sposi, per gli altri è la prima esperienza. L’effetto catamarano si sente, l’imbarcazione racchiude su uno spazio complessivo di circa 100 metri quadri, quattro cabine doppie con bagno più piccole per lo skipper e lo chef, oltre allo spazio centrale, dove è allocata la cucina frigo stipiti e altro, poi in poppa la zona giorno dal sole, colomba e si pranza, mentre una rete e cuscini sono disponibili di stenderti al sole. All’inizio del viaggio, un briefing breve del “capitano”, necessario per informare della chiusura degli oblò in cabina durante la navigazione, l’utilizzo degli scarichi, l’acqua, la doccia e la cambusa. “Dipendiamo” da lei, ligi a ogni sua indicazione, rispondiamo di aver capito venire bravi scolaretti al primo giorno di scuola: la più attenta, è senz’altro, Angela che prende appunti sul “note della sua mente”. Norma, abborda, rallenta, accelera, si avvicina impavida alla caletta verde smeraldo e infine con destrezza cala l’ancora, determinata dalla fidata simona che oltre un lontano da chef l’aiuto negli ormeggi. Sembra che le due si conoscano da anni, invece si frequentano solo da quindici giorni. Quando ti fermi, il fascino del catamarano ti avvolge, sciamano il vento e le onde per entrare in punta di piedi nell’incantevole paesaggio dell’insenatura protetta dai venti. Allora ti accorgi che fai parte anche tu, assieme alle altre barche all’ancora, di uno spettacolo unico e mutevole. Sono posti incantati, dove ti porta la nostra skipper; luoghi impenetrabili da strade o sentieri sono la terra e il mare si baciano delicatamente, per poi scontrarsi violentemente, appena un soffio di vento si insinua tra di loro, per evitare l’eterno amore. Poeticamente parlando, “Tacciono i motori” si sente solo il vocio dei “fortunati bagnanti” che interrompe questo silenzio magico. Norma ci osserva, nonostante il suo da fare, è il primo giorno e viene ogni buon capitano deve conoscere l’equipaggio per rendere piacevole al massimo la vacanza.
E ‘bene ricordare che le previsioni di viaggio e di viaggio, lo skipper sta studiando i prossimi approdi per farceli gustare in massima sicurezza. Il ritorno si fa presto sentire, una settimana passa in fretta.
E ‘un’esperienza che va fatta, specie per i nonni che amano il mare e con lui condividono la gioia della libertà e dell’infinito “almeno per una settimana”. Mi rimane l’amaro in bocca, per quanto riguarda il resto dei miei giorni, vorrà dire che aspetterò con pazienza che crescano ancora un po ‘. Grazie a Jim e Tessa, per l’occasione i dati, ad Enio ed Angela per avermi sopportato, ma grazie a loro due ragazze, Norma e Simona che hanno fatto della loro passione, un lavoro, che si sono affrontati con estrema competenza e cura. Dimenticavo, mia moglie Menica la rassicuro: la Tua cucina rimarrà la mia preferita. Certamente, lo scenario della Grecia con le sue innumerevoli isole è il più adatto per vivere una vacanza spettacolare, tutto il resto è noia.
Michele
Scegliete il mare preferito, a me vanno bene tutte due.
Lascia una Commento